Creano esperienze. itinerari unici all’insegna dello slow tourism, del territorio abruzzese, dell’artigianalità. Portano alte le bellezze a volte sconosciute dell’Abruzzo all’estero, sempre più affascinato dalle loro storie. Più di un tour operator, è un’impresa culturale: Wolftour, gli artigiani delle emozioni.
Andare con le ciaspole per gustare il silenzio di quei colli che hanno ispirato d’Annunzio. Oppure divertirsi su sterrati con le mountain bike. Un giro a cavallo in una radura in montagna per guardare il mare a strapiombo. Fare una colazione in un tinello di una casa storica. Salire le scale centenarie di un paesino sperduto, uno dei tanti scrigni abruzzesi. Assaggiare un ottimo olio d’oliva appena uscito dal frantoio. Tutto slow. Per disintossicarsi dalla città. Per emozionarsi davanti ad un artigiano. Per sperimentarsi in quella natura dalla quale siamo sempre più lontani. È forse questo il segreto di Wolftour?
Da generazioni ormai si sta imponendo un nuovo modo di fare turismo. Elitario? Intellettuale? Semplicemente vero. Lontano dalle grandi folle dei villaggi turistici o crociere organizzate, l’esperienza genuina e l’emozione per le cose semplici sembrano aver preso il sopravvento sui colori accesi di un turismo à la page fino a qualche anno fa. E, tra i primi a crederci, c’è stato Wolftour.
Un giorno a cavallo tra le colline del Cerrano dalle quali poter approfittare di vedute sulle guglie del Gran Sasso e sul mar Adriatico. Un tour lungo le vie della transumanza, lungo la quale è possibile attraversare borghi antichi, assaggiare prodotti tipici, ripercorrere gli stessi tratturi e le medesime mulattiere per secoli battute da calzari dei pastori.
Farsi guidare da esperti lungo percorsi di trekking nel Parco Nazionale della Majella. Darsi al nordic walking tra i canyon di Campo Imperatore per mettersi alla prova e per lasciarsi inebriare dai profumi e dai colori di quella zona.
Ma Wolftour significa anche store, nel quale comprare online prodotti tipici come vini, formaggi, olio d’oliva. Oppure noleggio di attrezzature come minibus, biciclette (anche elettriche), ciaspole, attrezzature da nordic walking. Wolftour è un tour operator con Certificazione UNI EN ISO9001 (che certifica la qualità dei prodotti e dei servizi, anche per aumentare la fiducia con gli stakeholder e nelle relazioni commerciali) ed è completamente “fatto in casa”: mette nelle condizioni chiunque di poter provare emozioni.
Per un turismo slow. Il vero lusso è la lentezza.
La lentezza è divenuta il vero lusso. L’esperienza genuina, il sapore di una volta, guardare le mani di un artigiano, odorare un fiore di una montagna incontaminata. Ne parliamo con Antonio Stroveglia, CTA e Co-Funder di Wolftour ed amante appassionato della sua terra e del suo paese, Penne:
Wolftour nasce da una serie di ragionamenti sull’enorme patrimonio di Penne che, per diverse ragioni, è divenuta un importante crocevia turistico, riconoscibile all’estero ed anche in Italia. Quando abbiamo guardato alle esperienze di altre regioni simili a noi, quali le Marche ed il Trentino, ci siamo resi conto che è proprio al carattere slow e di tutto il patrimonio dell’area vestina che dovevamo puntare. E l’abbiamo fatto con successo.
Di che patrimonio stiamo parlando?
Del patrimonio minore. Sicuramente l’area è ricchissima di bellezze naturali ed artistiche, ma è unica per il suo patrimonio minore, fatto di riti, di modus vivendi. Ci siamo dunque interrogati: “Di cosa viveva il popolo dei Vestini?“. La risposta è semplice: di commercio e di pastorizia.
Pastorizia significa sentieri ma anche tradizioni di prodotti tipici amatissimi all’estero. Commercio significa anche arti applicate:
Certo. Tra i nostri percorsi puntiamo molto sul tessile, per esempio. Pochi sanno che Penne è stata un’importantissima arazzeria e c’è una legge regionale tutt’ora in discussione per denominarla come Città degli Ararzzi. Poi è famosa per la lavorazione del legno e dei gioielli.
Beh, gli arazzi raccontano quasi sempre una storia. E voi che storie raccontate attorno agli arazzi?
Gli arazzi di Penne sono affascinanti, sul serio. Chiunque tra Penne e Loreto ha avuto almeno un sarto in famiglia. Allora i sarti si spostavano tra le campagne e le montagne con l’asinello per andare dai clienti.
un turismo immersivo amato dagli stranieri
Sì, perché sono soprattutto gli stranieri ad apprezzare sempre più i paesaggi abruzzesi, i suoi sapori, i suoi artigiani ed il continuo contatto con la natura.
Ma quali sono i gusti preferiti dagli stranieri?
Beh, partiamo dagli americani. Quando siamo andati negli USA con il Premio Internazionale Città di Penne, abbiamo da subito capito che loro danno per scontata la bontà dei nostri prodotti: loro vogliono storie. Abbiamo organizzato per loro itinerari dei cognomi. Una coppia di americani mi ha anche chiesto di organizzare delle colazioni nelle classiche cucine delle case abruzzesi per farsi raccontare, con tanto di interprete, le storie della vita delle donne di casa.
Poi ci sono i giapponesi. Pensa che quella giapponese, dopo quella italiana e quella francese, è la terza cultura al mondo nella cucina. I giapponesi hanno un approccio diverso. Infatti loro investono per apprendere e sono molto interessati all’olio: vogliono rendersi autonomi e ci chiedono di organizzare delle vere e proprie sessioni di turismo formativo per imparare a produrlo.
I turisti provenienti dai paesi nordici invece sono follemente innamorati dell’esperienza e del clima abruzzese tra mare e montagna. Sono molto sensibili alle storie degli artigiani, dei pastori e delle loro produzioni, come il Pecorino di Farindola.
Poi ci sono i francesi, per esempio. Sopratutto la fascia di età che noi intercettiamo, quella tra i 50 ed i 70 anni, che molti non hanno considerato, è molto attiva ed ormai fidelizzata per i nostri itinerari.
La casa delle Arti di Penne
Wolftour opera con il territorio ma anche per il territorio. E così entra a far parte della DMC Gran Sasso d’Italia, L’Aquila e Terre Vestine, una destination management company riconosciuta dalla Regione Abruzzo. Anche grazie a questo connubio, nasce la Casa delle Arti e dei Mestieri di Penne. Questo progetto prende vita incastonato nel cinquecentesco museo dell’Ordine Gerosolimitano, il femminile dell’Ordine di Malta, adibito prima a scuola di arti e mestieri, poi a tribunale, ed oggi vive di vita e colori nuovi accogliendo artisti ed artigiani.
Da sempre abbiamo cercato di convincere le persone con delle arti nelle mani a rimanere nel territorio, anche quelle che volevano lasciare. E quindi con questa Casa diamo ampio spazio e facilities alle giovani generazioni di artigiani.
Abbiamo anche eventi e laboratori ed ogni settimana un ospite diverso. C’è una sezione dedicata alla ceramica, una ai metalli e poi una galleria del gusto nella quale si possono realizzare degustazioni. Tutto in un unico luogo.